8 aprile 2013 — Omaggio ai Partigiani in occasione dell’anniversario della liberazione di Montignoso
Poco distante da qui, all’angolo tra il Versilia e la strada litoranea possiamo osservare il monumento inaugurato nell’ottobre 2004 che rappresenta la sofferenza della popolazione raffigurata da una madre con sottobraccio il figlio che si protende verso la fuga, verso una speranza di salvezza; è un monumento che simboleggia l’eroismo non retorico delle donne di questa martoriata terra apuo-versiliese che, con la loro opera fatta di quotidiana abnegazione, hanno consentito la sopravvivenza delle loro famiglie.
Cinquale (Montignoso) — Monumento marmoreo dell’artista massese Vito Tongiani
Chi non conosce l’odissea di molte di esse che, nel gelido inverno del 1944, avevano percorso i sentieri impervi e pericolosi della via del sale per recarsi in Garfagnana attraversando il Monte Tambura sulle Alpi Apuane o per recarsi nel parmense attraverso il Passo della Cisa nell’Appennino tosco-emiliano per barattare le loro misere cose per un po’ di farina?
Chi oggi tenta di descrivere il ventennio fascista come un regime da operetta che magari ha fatto anche cose giuste non si rende conto del danno che compie
Il fascismo non solo fu un regime totalitario e poliziesco dove le squadracce giocavano una tragica parte; anche alcuni intellettuali che avevano ricoperto ruoli importanti, magari come ministro (come nel caso di Giovanni Gentile) o come podestà (come nel caso di Ubaldo Bellugi) hanno contribuito non poco al suo rafforzamento e proprio perché erano consapevoli e culturalmente più attrezzati devono essere più severamente giudicati. Altro che intitolazione a loro di strade o piazze!
- E’ stato il fascismo a fare da balia al nazismo nato quattordici anni dopo; tutti sanno della venerazione che il “fuhrer “ Adolf Hitler nutriva per il “duce” Benito Mussolini;
- E’ stato il fascismo a dare fuoco alla miccia che ha portato alla deflagrazione del conflitto mondiale attraverso l’aggressione violenta all’Etiopia, uno stato libero e sovrano che aderiva alla Società delle Nazioni e che nulla aveva fatto contro l’Italia. Con quell’aggressione l’Italia fascista aveva dimostrato che era possibile un percorso di violenza contro altre popolazioni e di uscirne impunemente;
- E’ stato il fascismo che, dopo aver assassinato nel 1924 il deputato socialista Giacomo Matteotti ed incarcerato nel 1926 il deputato comunista Antonio Gramsci, aveva emanato le leggi speciali che sopprimevano le libertà civili e politiche;
- E’stato il fascismo che nel 1938 emanava le vergognose leggi razziali che hanno prodotto grandi sofferenze e lutti ad una parte del popolo italiano solo perché professava una fede religiosa che non era quella “di Stato”;
- E’ il fascismo che ha portato il Paese dentro una guerra di aggressione che non aveva alcuna motivazione perché nessuno aveva attentato agli interessi vitali dell’Italia. Quella guerra ha provocato 50 milioni di morti, di cui 30 milioni in Europa mentre 300 mila sono stati gli italiani uccisi o orribilmente feriti.
Dobbiamo alla Resistenza, a quelle migliaia di combattenti partigiani, in gran parte giovani come giovane era Paolo Eolo Bay che abbiamo commemorato pochi giorni fa quando ci ha lasciato e che a soli 16 anni era entrato nel gruppo partigiano “fil di ferro” inizialmente con un ruolo di staffetta ma che – grazie forse anche all’incoscienza dell’età – insieme ad un altro giovane partigiano, Raoul Del Freo, aveva fatto fuggire alcune decine di prigionieri militari da un “punto di raccolta” situato in località Capanne.
Si deve ai partigiani spesso male armati, (ma tra di loro vi erano anche molti soldati che non avevano consegnato le armi dopo l’8 settembre) se l’Italia non è stata punita severamente dalle nazioni vincitrici come era, invece, accaduto al Giappone e alla Germania che per molti decenni (dal 1945 al 1989) è stata menomata della sua integrità territoriale.
I governanti della nuova Italia sorta dalla ceneri della guerra hanno potuto sedersi nuovamente nel consesso delle Nazioni libere e addirittura ottenere aiuti internazionali per la ricostruzione in virtù del ruolo che è stato giocato dalla Resistenza alla quale gli Stati Maggiori degli eserciti alleati hanno dovuto riconoscere il ruolo non secondario e in alcuni casi decisivo nello sconfiggere le armate naziste.